Viviamo in un mondo segnato da razionalità scientifica e desiderio di potenza: economica, politica ed esistenziale.
Siamo figli di quei movimenti giovanili mossi da forti spinte antiautoritarie, portatori dell’imprescindibile bisogno di libertà. Nel corso degli anni tuttavia quel concetto di libertà è stato sempre più ampliato ed alterato, fino a raggiungere l’idea che possa esistere uno spazio di soggettività che deve essere protetto a prescindere, che ognuno di noi possa essere capace di dare un senso esclusivamente individuale alla propria esistenza, possa essere libero per conto proprio, possa fare quello che più desidera senza alcun freno o vincolo. Ma una libertà assoluta e senza limiti può diventare distruttiva.
L’esplosione del disagio sociale a cui assistiamo quotidianamente nei vari angoli del nostro pianeta, la diffusione sempre maggiore della corruzione, del malaffare, dell’abuso di droghe, farmaci, alcol, il sempre più frequente ricorso al suicidio per depressione o per ragioni economiche, l’impennata della disoccupazione, lo sfruttamento del lavoro minorile e giovanile, l’inquinamento sempre più devastante, lo sfruttamento irriverente dell’ambiente e delle sue risorse, sono tutti elementi che allarmano sul fallimento del nostro modello sociale, ai limiti dell’auto distruttivo.
Il genere umano è in grado di riportare sotto controllo la sua volontà di potenza, tecnica ed esistenziale, orientandola verso obiettivi collettivi? Siamo noi in grado di costruire piuttosto che di distruggere?
Forse è arrivato il momento di riflettere sulla bontà di questo sistema sociale ed iniziare a valutare strade alternative, meno rivolte alla crescita del pil e più sensibili alla valorizzazione dell’essere umano: libero, nella sua essenza, ma nel rispetto di alcuni limiti dettati, innanzitutto, dall’etica e dal rispetto delle libertà altrui.
Proviamo a sondare nelle nostre coscienze per valutare se esista la possibilità di creare un modello sociale capace di trovare un giusto equilibrio fra attività umane spirituali e materiali in quanto entrambe indispensabili dal momento che ognuno di noi è fatto sia di anima che di corpo.
Questo blog si propone l’obbiettivo di stimolare una riflessione sul nostro modello sociale, ultra tecnologico e sofisticato, ma così distante dalle fondamentali regole della Natura: non si tratta di cambiare noi individui, bensì la cultura sottostante che ci condiziona.
Noi ci proponiamo di valutare se è possibile coniugare crescita e sviluppo con il rispetto delle regole della Natura, intesa sia come ambiente sia come principi esistenziali, dal momento che non riteniamo accettabile che il progresso si spinga fino al punto di sacrificare aspetti fondamentali della vita, come il rispetto del’ambiente, dei valori e dell’etica.
Vogliamo valutare con tutti voi se possano esistere nuovi modelli, di sviluppo economico e sociale, e provare a divulgare alcune idee già esistenti, con l’augurio di favorirne la loro concreta realizzazione.
Il nostro auspicio è che le difficoltà di oggi siano uno stimolo per l’inizio di una nuova fase per l’umanità, che ci si possa dirigere verso un epoca più sensibile alla riscoperta delle nostre radici, dei nostri valori esistenziali, delle nostre priorità come genere umano. Tutto ciò al fine di consentirci di ricostruire una società su fondamenta più solide.
In tutto questo cammino verso la riscoperta delle nostre priorità esistenziali chi meglio della Natura è in grado di indicarci la strada . . . . .
Società Partecipativa